A COSA SERVONO LE MATERIE DEI LABS PRATICO TEORICI
SUPERARE LA PAURA DELL’APPROCCIO TEORICO
La teoria musicale spaventa ancora molti di coloro che cercano un pur minimo approccio al mondo della musica.
Molti principianti dichiarano di aver imparato a strimpellare la chitarra e, nello stesso tempo, di non sapere assolutamente nulla su ciò che stanno facendo. A tale proposito si può dire la stessa cosa per alcuni professionisti.
Conoscere la teoria musicale significa arrivare a scoprire ciò che si sta facendo con il proprio strumento quando si suona
L’errore comune più grossolano del “novello musicista o cantante fai da te” è quello di mettersi a leggere quello che si trova sul web senza nessun orientamento con il probabile risultato di amplificare la confusione.
Lo scopo delle materie teoriche non è poi così teorico ma va inteso come la presentazione, la comprensione e la pratica di argomenti che hanno una funzione “realmente pratica”; si tratta quindi di indicazioni che spiegate in modo teorico portano alla concretezza di una esecuzione ottimali. Infondo si tratta di dare una forma ai suoni e far luce sulle regole che li ordinano, per permettere a chi suona come a chi ascolta di capire quello che sta facendo. La musica, come il parlare, è un linguaggio ed ogni linguaggio per diventare comprensibile e gradito all’ascolto necessita di regole.
La Musica proviene da un istinto primordiale, ma come ogni linguaggio ha le sue regole, la sua organizzazione. Tutto sta nel modo in cui queste regole vengono trasmesse all’allievo; si può fare odiare la musica all’allievo oppure lo si può interessare a scoprire quello che c’è dentro la buona musica.
La musica è composta dal ritmo, dall’armonia e dalla melodia; ne consegue la suddivisione in alcune materie specifiche che spiegano e fanno praticare gli allievi fino all’acquisizione di queste conoscenze.
TRAINING RITMICO
E’ importante per il musicista, qualsiasi ruolo esso ricopra all’interno di un brano, essere consapevole che quello che si suona va allineato e sincronizzato con quello che suonano gli altri. L’allineamento concerne il lato personale, che permette la padronanza della ritmica del proprio strumento e quello esterno, che ci permette di comprendere e rispettare le ritmiche di chi ci accompagna.
Un appunto stilistico: suonare poco, suonare troppo, suonare il giusto, suonare rispettando i canoni stilistici di un genere soprattutto dal punto di vista ritmico.
Con parole semplici: ricordiamoci che il fine della musica non è quello di “esibire la nostra capacità ginnica sullo strumento”, ma di creare qualcosa di piacevole e coinvolgente da ascoltare. Evitiamo di suonare ritmi e melodie troppo “scontate”, questo annoia chi ci ascolta. Evitiamo di suonare troppo, il pubblico non vuole assistere ad un’esibizione delle nostre capacità tecniche, ma vuole poter godere della musica che emaniamo, ha bisogno dei nostri fraseggi veloci, delle nostre frasi articolate ma anche di melodie semplici che toccano l’anima e di momenti di silenzi posti al momento giusto. Training ritmico è capire il linguaggio del ritmo e sapersi rapportare con esso.
EAR TRAINING
Comprendere la musica viaggiando al suo interno sembrerà paradossale, ma un grande musicista è colui che non solo è in grado di produrre suoni, ma specialmente di ascoltarli e saperli conoscere e comprendere. Ecco perchè l’Ear Training, l’educazione dell’orecchio è fondamentale. Il corretto atteggiamento non è quello di considerare l’ Ear Training come una noiosa formalità didattica, ma invece quello di cercare di individuare i vantaggi nella capacità di ascolto e di “improvvisazione” che un orecchio allenato potrà fornire nel corso della propria esperienza musicale. Di fatto quando una persona qualunque ci dice “posso suonare ad orecchio“ ha ragione. Tutto sta nel definire quanto questo orecchio sia stato educato al linguaggio musicale. L’immediatezza e lo spontaneismo che portano ad un’esibizione musicale interessante ed emozionante, come la facilità nel suonare passano per l’ear training. L’ear training sia melodico che ritmico accelera e perfeziona la crescita musicale.
TEORIA MUSICALE
E’ la grammatica della musica spiegata attraverso metodi all’avanguardia. Fruita collettivamente, in modo divertente ed interessante, studiata insieme ai vostri compagni di corso, nei gruppi di studio, vi da accesso alla comprensione di tutti i meccanismi che regolano la creazione di melodie, composte o improvvisate, la costruzione ed il gradevole succedersi degli accordi. La teoria musicale moderna non è concepita per annoiare chi studia musica ma per divertire ed ampliare gli orizzonti e scoprire come diventare autonomo e sapere costruire da solo tutti gli elementi necessari alla creazione musicale. Non solo lettura, non solo solfeggio ma oltre il solfeggio. Non terrorizzatevi! La teoria non è solo solfeggio, non è solo lettura musicale; gli studi teorico-pratici sono creatività. Si possono includere degli studi di lettura in modo da aiutarci ad appuntare ciò che ci occorre e sapere poi rileggere i nostri appunti; fare in modo che altri possano leggere e condividere i nostri appunti, le nostre creazioni.
FRASEGGIO MELODICO E RITMICO
Lega insieme, incolla tutto ciò che si è appreso, praticato, studiato ed interiorizzato e ci porta a dare senso compiuto alle frasi musicali che inventiamo. Fraseggio è studiare clichet melodici e ritmici estratti dalla musica. Fraseggio significa scomporre “il Muro Musica” smontando i mattoni che lo compongono in modo da osservare quello che c’è dentro la musica per poi essere capaci di rimontarlo, secondo le proprie attitudini ed i propri gusti.